Zorba il greco Cacoyannis Quinn

“Zorba il greco”: la storia di una profonda amicizia in una Grecia selvaggia e primordiale

Zorba il greco (Zorba the greek) è un film del 1964 di Michael Cacoyannis con Anthony Quinn e Alan Bates.

Isola di Creta, anni ’30 del Novecento. Uno scrittore inglese, Basil, (Alan Bates) eredita dei terreni a Creta e, dopo averli trascurati, decide di trasferirsi sull’isola greca per prendere possesso del territorio e cercare di rilanciarlo. Durante il viaggio in nave per raggiungere l’isola conosce Alexis Zorba (Anthony Quinn), un uomo greco che ha vissuto anche in America e quindi conosce l’inglese, che si offre di accompagnarlo e di fargli da aiutante.

I due si ritrovano così a vivere insieme in una realtà poverissima e selvaggia popolata da uomini inselvatichiti, vedove ambite ed altre diaboliche, donne europee finite lì a vivere per non so si sa quale motivo in un territorio fatto di polvere e pietre. Lì vicino Basil ha la sua casa e la miniera che vorrebbe riportare in funzione.

Zorba il greco è un film dalle numerose facce e sfumature. Innanzitutto è un film sull’amicizia; un amicizia strana e atipica, ma proprio per questo anche più avvincente e sincera agli occhi dello spettatore. Cosa hanno in comune un distinto scrittore inglese con un rustico uomo greco che nella vita ha girato il mondo facendo i lavori più disparati? Nulla, o quasi.

Eppure tra i due – nonostante Zorba chiami sempre Basil “padrone” il rapporto non è mai veramente gerarchico, ma paritario – nasce un’amicizia vera, che non ha bisogno di proclami o dichiarazioni, ma che si autodefinisce attraverso le piccole cose e l’intesa che fin dall’inizio è fiorente.

E, come nelle migliori e vere amicizie, Zorba prende il meglio di Basil e Basil prende il meglio di Zorba: il rustico uomo greco, così, conosce più da vicino l’arte della gentilezza, mentre Basil acquisisce dall’amico il saper vivere la vita senza preoccupazioni e con ottimismo, col sorriso come arma contro qualsiasi cosa o avvenimento.

Sei l’unico uomo a cui ho voluto veramente bene nella mia vita, capo; per questo mi permetto di dirti questa cosa. Tu hai tutto tranne una cosa: la pazzia”.

Queste parole sono l’ultimo lascito di Zorba prima che Basil torni in Inghilterra; parole che aprono definitivamente gli occhi allo scrittorie e che confluiscono nell’iconica scena di ballo del sirtaki.

Zorba il greco Cacoyannis Quinn

Ma, oltre a tutto questo, Zorba il greco è anche uno spaccato tremendo e arido su quella che era la Grecia dei primi decenni del ‘900. Creta emerge da questo film, appunto, come un luogo desolato in cui la povertà è totale ed estrema, senza alcuna via d’uscita. Accanto e insieme a quella, la popolazione è anche caratterizzata da atteggiamenti selvaggi che, in certi casi, vengono meno a qualsiasi tipo di morale e perdono ogni briciolo di empatia verso il prossimo.

Alcune scene sono ruvide e al limite dell’accettabilità per quello che mostrano. Due su tutte: la lapidazione della vedova e lo svaligiamento della casa di quella che Zorba chiama Bouboulina. Due scene in cui l’essere umano regredisce a bestia selvaggia e in cui viene messa a nudo una realtà primitiva.

Questi due macro-filoni, insieme ad altri, vengo tenuti magistralmente insieme dalla sceneggiatura e dalla regia di Michael Cacoyannis. Il film è sapientemente scritto sia per quanto riguarda l’andamento narrativo sia per la qualità di alcuni dialoghi. La regia, allo stesso, è di altissimo livello per la capacità che ha di scavare dentro le sensazioni dei personaggi con dei primi piani stretti che mettono a nudo le sfrangiature dei visi.

Oltre a ciò, non può non essere messa in luce la sontuosa prova attoriale di Anthony Quinn: senza dubbio la migliore della sua carriera. Per la grandissima espressività che riesce a dare ad ogni sua movenza e per l’incredibile sfaccettatura caratteriale che riesce a conferire al personaggio di Zorba: rustico, gentile, ruvido, amorevole, scorbutico, sorridente, testardo, ambizioso, sapiente.

Per noi Zorba il greco è un capolavoro che andrebbe visto e rivisto. Uno di quei film che sa raccontare, emozionare e colpire; un film che racconta molto bene diversi lati della Vita.

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