La signora del venerdì Hawks Grant

“La signora del venerdì”: il manifesto della screwball comedy e un titolo completamente sbagliato

La signora del venerdì (His Girl Friday) è un film del 1941 di Howard Hawks con Cary Grant e Rosalind Russell. Un manifesto del cinema classico hollywoodiano e di quella che è stata la screwball comedy.

Hildy Johnson (Rosalind Russell) è una donna brillante e indipendente, oltre che grande penna giornalistica. Walter Burns (Cary Grant) è il direttore del giornale per cui scrive e suo ex marito. Hildy, però, vuole risposarsi con un uomo semplice e ingenuo, minacciando di lasciare il giornale e dedicarsi a una vita serena in campagna.

Walter, anche se è maestro di simulazione e dissimulazione, mostra di essere legato ancora a lei sentimentalmente e intellettualmente. Allora fa di tutto, con i suoi metodi ingegnosi e alternativi, per fare in modo che Hildy non parta. Un caso giudiziario ingarbugliato che è sulla bocca di tutti è l’occasione giusta per trattenerla, facendole capire quanto lei sia fatta per la vita avventurosa da giornalista e non per quella di campagna.

La signora del venerdì HawksGrant

La signora del venerdì è un esempio fulgido di quella che è stata la screwball comedy, ovvero la fusione di commedia slapstick e sofisticata. Una commedia fatta di dialoghi intensi, interminabili e sovrastanti in cui si svolge la guerra fra i sessi. In questo tipo di pellicole non manca un certo tipo di umorismo o di battuta brillante che è assente nelle commedie d’amore classiche, oltre che la presenza di situazioni paradossali ed eventi impronosticabili che stravolgono continuamente la sorte dei protagonisti.

Ecco, la coppia regista/attore formata da Hawks e Grant è stata un binomio canonico del genere. Proprio in questo senso è interessante fare un confronto con un altro capostipite del genere come Susanna! (1938).

Se la figura femminile in entrambe le pellicole ha caratteristiche molto simili (indipendente, caparbia, volitiva), è il personaggio interpretato da Cary Grant che cambia. Nel film del 1938 è quasi sottomesso alla forza esplosiva di Katharine Hepburn: è timido, spesso subisce le azioni e gli equilibri della coppia pendono decisamente verso il lato femminile.

In questo caso, invece, il personaggio di Walter Burns guida l’azione: spesso è il demiurgo dietro agli accadimenti che capitano a Hyldi e a tutto il film in generale. E’ affabulatore nato, oratore fatto e finto, giocherellone, sicuro di sé, sfrontato, dissimulatore incallito. Ma non risulta mai sgradevole, anzi, la sua brillantezza non può che affascinare lo spettatore. Un aspetto che sottolinea anche la versatilità di un grande attore qual era Cary Grant.

La signora del venerdì Hawks Grant

Per chiudere, una doverosa precisazione e curiosità sul titolo italiano del film che conferma quanto le traduzioni nostrane di film stranieri siano spesso uno scempio. Il titolo inglese – His Girl Friday – in questo caso è stato tradotto alla lettera, ma lo spettatore che vede il film al termine della visione sicuramente si chiede che diavolo c’entra “La signora del venerdì” con quello che ha visto. Non c’entra nulla: esattamente nulla.

Il titolo originale, in realtà, era un riferimento colto al Robinson Crusoe quando il protagonista dà nome Friday (ovvero Venerdì) al selvaggio che lo ha salvato, come il giorno in cui appunto era stato salvato. “My man Friday” quindi diventa “His Girl Friday” nel film di Howard Hawks come a voler sottolineare il fatto che Hildy sia una sorta di burattino nelle mani dell’ex marito e direttore Walter Burns. Un’ accezione che forse non rende totalmente onore al personaggio di Rosalind Russell. E, ancora una volta, un esempio di come il titolo italiano sia completamente fuorviante.

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