Blue Valentine

“Blue Valentine”: l’esordio di Cianfrance in cui spiccano le prove attoriali

Blue Valentine (2010) è l’esordio del regista Derek Cianfrance. In realtà l’autore statunitense aveva già realizzato un film, ma ben 12 anni prima e di nettamente minore rilevanza.

Il matrimonio di Dean (Ryan Gosling) e Cindy (Michelle Williams) è in crisi: soprattutto per quanto riguarda Cindy che non prova più per Dean la passione che l’ha portata a sposarlo. Cianfrance, allora, riporta la storia indietro mostrando la genesi dell’amore tra i due: un amore aleatorio, impossibile e totalmente irrazionale, ma proprio per questo emotivamente intenso e forte.

Dopo gli anni passati e una figlia, Cindy è rimasta uguale, ma Dean è cambiato. Se prima era propositivo, intraprendente e rassicurante, poi diventa passivo, inerte e non riesce più a dare stimoli a Cindy, sempre di più messa in imbarazzo dai problemi con l’alcol del marito e sfibrata dalla perdita di tutte quelle piccole cose che l’avevano fatta innamorare di lui.

Blue Valentine

Cindy rimane uguale nei modi (con annessi tutti i pregi e difetti) e nell’aspetto fisico. Il cambiamento in negativo di Dean, invece, viene segnalato anche dalla profonda trasformazione fisica che subisce in pochi anni: un fisico meno tonico, la perdita del sorriso, un’evidente stempiatura e, in generale, la sensazione che la sua bellezza sia sfiorita.

Cianfrance si muove tra i due piani temporali curandosi di sottolineare il mutamento che ha sfibrato Dean e, contemporaneamente, la crescente e infine insostenibile insofferenza che Cindy prova verso il marito. Lei è rimasta la stessa persona, tuttavia non riconosce più quella che ha sposato: non lo ama più. Il finale della storia non può che essere drammatico e pieno di strascichi.

Che questo film appartenga al cosiddetto cinema indipendente americano è lampante: dai colori sgranati, dall’uso spesso reiterato della camera a mano e dalle scelte innovative per quanto riguarda l’intreccio della storia. Quello che preme soprattutto al regista, poi, è trasmettere quanta più intensità emotiva possibile: l’obiettivo lo centra perfettamente, a volte anche spingendo troppo sull’acceleratore. L’impressione è che la parte esageratamente sentimentale del film avrebbe potuto essere un po’ ammortizzata e dosata con atri registri.

Spiccano decisamente le prove attoriali dei due attori protagonisti. Gosling e Williams si prendono la scena e regalano una performance dalla forza emotiva travolgente e straziante: riescono a trasmettere al meglio il dolore di una coppia che vive le cose in modo viscerale e che sta vivendo uno strappo lacerante all’interno della propria vita. I due attori spesso si lasciano anche andare all’interno delle scene, improvvisando e caricando l’intensità delle stesse, e l’impressione è che Cianfrance spesso abbia lasciato loro campo libero allungando la lunghezza di certe sequenze e facendole fluire liberamente.

Blue Valentine può essere considerato un ottimo esordio anche guardando al secondo film, The Playce Beyond the Pines (in italiano Come un tuono), che con questo forma una sorta di dittico. E’ un film che dimostra sia le qualità del suo regista sia quelle dei due attori protagonisti. Gosling e Williams, infatti, confermano il loro valore attoriale creando una coppia d’attori molto in sintonia che lavorerà molto bene insieme anche l’anno seguente in Drive di Nicolas Winding Refn.

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Comments (

3

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  1. The Butcher

    Ottima recensione! Ero curioso di vedere questo film e questo articolo è stato un grande stimolo. Ottimo lavoro!

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    1. Francesco Catalano

      Grazie!

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  2. “The Fabelmans”: il testamento autobiografico e cinematografico di Spielberg – SOLARIS

    […] di una madre amorevole, ma anche di una donna mossa da grandi passioni. Come in altri film come Blue Valentine e Machester by the sea, Michelle Williams sembra proprio esaltarsi in questi […]

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