“Rifkin’s Festival” sarà l’ultimo film di Woody Allen?

L’eventualità che “Rifkin’s Festival” (2021) sia l’ultimo film di Woody Allen non è più così remota; anzi, più passa il tempo più potrebbe concretizzarsi. Purtroppo, aggiungiamo noi.

In primo luogo per motivi anagrafici: Woody il primo dicembre compirà 87 anni e, anche se non sembra, il tempo passa anche per lui. Poi, per uno abituato a fare un film all’anno, un lungo periodo di inattività all’età di 87 anni potrebbe fare venire voglia di lasciare tutto e non arrovellarsi più troppo il fegato.

Sia chiaro: Allen ci ha già dato tantissimo. Immensamente tanto. La sua filmografia consta di 49 film tra cui ci sono film non riusciti (la minoranza), film nella media, film sopra la media (la maggioranza) e capolavori (non pochi). Alla luce della miriade di pellicole che ha sfornato, da spettatori, non si può essere scontenti (contando anche che quasi nessun regista ha lavorato con l’intensità con cui ha lavorato lui), però una punta di rammarico rimane.

Ovviamente pensando al motivo per cui Allen non sta riuscendo a fare il prossimo film. Semplicemente non sta ottenendo finanziamenti: un regista iconico come lui non riesce a trovare i soldi per fare un film, molto banalmente. Sembra impossibile, ma così è. Tant’è che anche “Rifkin’s Festival” è stato realizzato a budget ridotto e praticamente in esilio dopo l’ostracizzazione che ha subito negli States.

Woody Allen
Woody Allen sul set

Difficile entrare dentro i motivi e le cause di quello che il nativo di New York ha subito negli ultimi anni con il movimento #MeToo. Non abbiamo gli strumenti per entrare a fondo della vicenda; tuttavia, leggendo la sua autobiografia e vedendo un po’ il clima e gli effetti che tale movimento ha creato, un’idea ce la si potrebbe fare. Non ci vogliamo dilungare troppo, ma è parso che l’eliminare dalla scena cinematografica attori e registi sulla base di accuse (senza verdetti chiari e univoci) sia il frutto di un giustizialismo che risulta quantomeno dubbio.

Ma evitiamo di inoltrarci oltre in un ginepraio che potrebbe essere molto scivoloso. Quello che resta è che, a quanto si sa e da quanto è emerso negli ultimi giorni, le difficoltà che il regista sta affrontando per realizzare il suo prossimo film sono sempre più elevate.

Era già trapelato che Allen stava lavorando a un soggetto che voleva emulare i temi e le atmosfere di “Match Point“, uno dei maggiori successi alleniani. Woody aveva già provato a fare un’operazione di questo tipo non riuscendo per nulla nell’intento e partorendo un film rimasto in sordina come “Sogni e delitti” (“Cassandra’s Dream”).

Magari, dopo anni di maturazione, era arrivato il momento per fare qualcosa che toccasse nuovamente quelle corde. Anche considerando che sarebbe stato il 50esimo film dell’autore e che, a quanto si dice, sarebbe stata la pellicola conclusiva della sua carriera. Voler fare per ultimo un film di quel tipo, come una sorta di commiato finale, avrebbe avuto sicuramente qualcosa di affascinante.

Ma, come detto, per ora tutto sembra bloccato e non sembra vicina una soluzione perché il film possa veramente vedere la luce. Se davvero dovesse andare così saprebbe molto di beffa, senza dubbio. Soprattutto per le modalità con cui questo rifiuto sta avvenendo. Magari avremmo assistito all’ultima grande stoccata di Allen prima di un addio definitivo…

In ogni caso rimane la consapevolezza che Allen ci ha già lasciato una filmografia sterminata e variegata da cui è possibile attingere in ogni momento non annoiandosi mai. Anche se sarebbe un peccato vedere quel pezzo mancante: quel cinquantesimo film pensato, ma non realizzato. Chissà.

Nel frattempo possiamo andare a rivederci “Io e Annie”, “Manhattan”, “Hannah e le sue sorelle“…insomma, a voi la scelta.

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Comments (

2

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  1. Fairy Queen

    Hanna e le sue sorelle, un capolavoro psicologico. Se l’uomo ha fatto degli errori questo non deve ricadere sul suo valore come regista.

    Piace a 1 persona

    1. Francesco Catalano

      Assolutamente d’accordo!

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