“Videodrome”: come Cronenberg ha reso lo sci-fi horror genere d’autore

Videodrome” è un film del 1983 del regista canadese David Cronenberg ed è un film che ha segnato in maniera significativa il panorama cinematografico degli anni ’80 e quelli successivi.

Videodrome” rappresenta il primo grande lavoro di Cronenberg, quello per cui è diventato famoso come regista in tutto il mondo. E, forse, anche il film con cui ha iniziato a spopolare un genere che poi sarebbe esploso in quegli stessi anni con autori come Carpenter e Ridley Scott.

Cronenberg si è sempre mosso attraverso l’horror e la fantascienza, ma soprattutto è stato quello che ha creato il body horror, ossia il genere che gioca sul terrore umano legato alla mutazione del corpo. “Videodrome” incarna tutte queste cose aggiungendo anche un’importante riflessione riguardo il progresso tecnologico e la sua compatibilità con l’uomo.

Nel film Max Renn (James Woods) è il proprietario di una TV via cavo che trasmette contenuti di violenza e pornografia sostenendo la tesi che mostrandoli sullo schermo si eviti il loro reale accadimento dando sfogo alle pulsioni delle persone. Ad un tratto viene a conoscenza di videodrome, un tipo di video estremamente violenti in cui non mancano mutilazioni e omicidi. Pensa che possa essere un contenuto vincente per la sua tv e allora inizia a informarsi entrando però in una spirale pericolosa in cui viene avvolto da allucinazioni ed eventi grotteschi.

Videodrome

Qui si innestano i due filoni su cui gioca Cronenberg. Quello del body horror e quello della critica al progresso. Il corpo di Max, infatti, col passare dei minuti inizia a subire delle mutazioni finché la sua mano diventa un tutt’uno con una pistola diventando di fatto un uomo/automa.

Ma si viene a scoprire che “videodrome” altro non è che un prodotto governativo in grado di produrre allucinazioni e portare all’autodistruzione chi lo vede. Le autorità lo hanno fatto volontariamente vedere a Max e vorrebbero impiantarlo nella sua rete per fare in modo che tutti i soggetti “deviati” (quelli che guardano quindi il suo canale) possano vederlo e quindi essere annientati.

Intorno a questi due nuclei tematici ruota tutta la pellicola e Cronenberg, in questo, dimostra la sua grande capacità di saper fondere riflessioni profondamente calzanti riguardo la società con un tipo di cinema in grado di far sentir scomodo lo spettatore.

Di fatto, “Videodrome” viene considerato epitome e modello del genere trattato per tutti i decenni successivi.

Dimostra, per di più, come anche un genere cinematografico considerato di serie b come lo sci-fi (science fiction) di matrice horror possa essere ritenuto un genere d’autore.

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Comments (

1

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  1. “Crimes of the Future”: il grande ritorno di Cronenberg alla science fiction e al body horror – SOLARIS

    […] film il regista canadese ritrova tutto questo riuscendo a ritoccare in più punti le vette di Videodrome e Crash, soltanto per citare qualche esempio direttamente […]

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